Sono trascorsi ormai sei anni dalla diagnosi di celiachia, e di passi avanti ne sono stati fatti sicuramente tanti, almeno per quello che riguarda il mio percorso.
Eppure c’è qualcosa che mi manca e che mi rende ancora “diversa” nel sociale, e che magari ad altri farà sorridere e qualcuno crederà inutile solo parlarne, ed è poter semplicemente fare colazione al bar o prendere un aperitivo con gli amici. Perchè se per tutti è la normalità, per noi celiaci è solo un miraggio.
Se ora è obiettivamente più facile gestire la celiachia al di fuori della propria casa, trovando qualche lungimirante ristoratore che ha introdotto nel proprio menu piatti semplici e magari anche la pizza senza glutine (con tutte le dovute precauzoni), resta purtroppo un sogno trovare un cornetto senza glutine al bar, al massimo puoi ordinare un cappuccino senza lattosio.
Il mio lavoro mi porta spesso a viaggiare e a pranzare fuori casa, un po’ dove capita. In casi più unici che rari posso ordinare lo stesso menu dei colleghi nella versione gluten free, in casi meno fortunati posso accontentarmi di un’insalatona o di una bistecca ai ferri. La maggior parte delle volte mi salva il mio kit di sopravvivenza del celiaco fuori casa, riposto saggiamente nella borsa per evitare digiuni inattesi.
La stagione estiva è alle porte ma durante tutto l’anno la situazione non cambia per niente.. Capita infatti di ritrovarsi, per lavoro o per piacere, anche in mete italiane tipicamente turistiche… Alberobello, Ostuni, Otranto, Matera…
Alla richiesta di una semplice briosche (confezionata, ci mancherebbe) o di un aperitivo senza glutine (non parliamo di chissà cosa, ma di patatine e tarallini da accompagnare al Crodino o adu calice di vino) la risposta è sempre la stessa: smorfia del cameriere carica di stupore, meraviglia, incredulità e compassione.
Sinceramente trovo tutto questo molto triste, assurdo e ancor di più incomprensibile.
La soluzione che tutti i celiaci sognano di trovare nei bar e nei locali? Eccola, gli espositori senza glutine.
Per quanto riguarda gli aperitivi, che a me piacciono tanto dopo il lavoro, improvvisati all’ultimo con gli amici, non va molto meglio. Anche se ultimamente il tagliere di salumi (ovviamente senza glutine) e formaggi, accompagnati da un buon calice di vino rosso e dal mitico pacchetto di tarallini (perché il celiaco non esce mai di casa senza averne uno in borsa), è diventato il mio “aperitivo alternativo”. Meglio di niente insomma!
Non voglio però arrendermi e la mia richiesta in giro per bar e locali italiani sarà sempre più decisa e incisiva… INFORMATEVI e ATTREZZATEVI! Siamo solo celiaci 😉